Elezioni Parlamentari 2022

Un termovalorizzatore è in sintesi un inceneritore che converte il calore emesso per la combustione dei rifiuti in energia riutilizzabile per altri scopi. Tipicamente si utilizza un termovalorizzatore per eliminare il problema di gestione dei rifiuti e per generare energia da questo processo, sia essa energia elettrica da immettere poi nella rete che teleriscaldamento (acqua calda che attraverso tubazioni arriva nei condomini dove viene utilizzata negli scambiatori per i riscaldamenti e per l'acqua calda).

I partiti a favore di questa soluzione sottolineano l'eliminazione del problema rifiuti con il recupero di energia dalla soluzione, mentre i partiti contrari sottolineano come il processo dell'inceneritore sia comunque inquinante.

L'energia nucleare, detta anche energia atomica, è l'energia generata attraverso reazioni nucleari. Si tratta di una soluzione che permette di generare notevoli quantità di elettricità, al costo di installazione di impianti tipicamente "ingombranti.

I partiti a favore della soluzione nucleare sottolineano come si tratti della scelta più veloce per rendere la Nazione autonoma sulla generazione elettrica; di contro i partiti che non propendono per questa scelta mettono in risalto come le centrali siano pericolose e in grado di modificare profondamente l'area in cui vengono installate, oltre al fatto che la creazione di impianti nucleari è un processo lungo che non risolve il problema nel breve periodo, propendendo per soluzioni più semplici e veloci.

In Italia ci sono stati anche due referendum: quello del 1987, con il quale gli italiani chiesero la chiusura dei 5 impianti pre-esistenti (l'Italia ha generato elettricità dal nucleare tra il 1963 e il 1990), e quello del 2011, che chiuse definitivamente la possibilità di reintrodurre il nucleare sul territorio italiano.

Di contro c'è da dire che il nucleare di oggi (detto di quarta generazione, o nucleare pulito) non si basa sulle stesse tecnologie di quello usato fino agli anni '80.

Un rigassificatore è una struttura, fissa o mobile, installata per poter trasformare il GNL (Gas Naturale Liquefatto) in Gas Naturale così che possa essere sfruttato nella normale rete gas italiana. Serve per poter acquistare immediatamente gas da nazioni con cui non c'è una pipeline (tubature che portano il gas) già in essere, così da ampliare velocemente la capacità di acquisto del gas da parte dell'Italia.

I detrattori a questi investimenti sottolineano come sarebbe opportuno investire questi soldi nell'accelerazione della transazione energetica verso fonti sostenibili (solare, eolico, ecc); i partiti che sostengono l'acquisto di rigassificatori sottolineano come, senza tali strumenti, ci ritroveremo presto a non avere il gas necessario per il fabbisogno nazionale.

Un'ulteriore modo per estrarre gas (e petrolio) è quello delle perforazioni in mare aperto. Si creano dei pozzi sotto il suolo marino così da esplorare l'eventuale presenza di carburanti. In caso di successo dell'esplorazione verranno installate delle piattaforme per estrarre quanto trovato.

I partiti a favore di questa soluzione sottolineano come le trivelle siano molto distanti dalla costa e si tratta di una fonte alternativa di approvvigionamento che, essendo in casa nostra, ci costa solo per l'attività fisica di estrazione; i partiti contrari sottolineano come le piattaforme siano una turbativa per l'ambiente marino, creando delle grosse problematiche per la fauna marina, oltre a essere deturpanti per l'aspetto e la vista dalla costa.

Gli italiani, con il referendum del 2016, hanno dimostrato di interessarsi poco all'argomento, considerando che solo il 31,19% degli aventi diritto si recò alle urne. In tale circostanza si voleva abrogare la legge che prevedeva l'estensione del diritto di perforazione fino a esaurimento del giacimento. Rimane comunque vietato installare nuove trivelle, per nuove trivellazioni, entro le 12 miglia nautiche dalla costa.

Il diritto all'aborto è regolamentato in Italia dalla legge 194 del 1978; sin dalla fine degli anni '70 è quindi possibile abortire su libera scelta dell'interessata. Negli anni però questo diritto non è mai stato applicato pienamente come stabilito dalla legge. Spesso il problema principale, anche di fronte a una volontà chiara, è quella di trovare dei medici che sono obiettori di coscienza e quindi, quello che sarebbe un diritto, diventa spesso un percorso a ostacoli per una donna.

Chi è a favore della limitazione sul diritto dell'aborto sottolinea come una vita è tale sin dal primo battito del cuore (quindi immediatamente dopo la fecondazione); dall'altro lato della medaglia, chi è contro la limitazione (quindi a favore del pieno diritto all'aborto), difendendo la legge 194 del '78 sottolinea come, spesso, la stessa legge non viene pienamente applicata.

Lo Ius Scholae è una proposta di legge che prevede il diritto alla cittadinanza italiana per i bimbi arrivati prima dei 12 anni e che abbiano compiuto almeno 5 anni di scuola sul territorio nazionale.

Secondo i partiti contrari a questa iniziativa, ci sono già i processi e le condizioni per diventare cittadini italiani e quelli sono sufficienti; secondo i partiti che sono favorevoli a tale proposta di legge, due bimbi, che frequentano la stessa scuola, parlano la stessa lingua e ascoltano la stessa musica devono avere gli stessi diritti, al di là della provenienza di origine dei genitori.

Ogni Paese del Mondo ha legiferato in modo differente sul tema: in Italia è illegale lo spaccio di Cannabis, anche a titolo gratuito, ed è legale il possesso e l'uso personale, anche se costituisce un illecito amministrativo. In Italia è legale la vendita di Cannabis light, cioè sostanza con THC < di 0,5%.

I partiti che sono a favore della legalizzazione della cannabis sottolineano come la legge fino a oggi ha fallito, con uso, possesso e spaccio che non si limita a causa dell'illlegalità, anzi favorisce le mafie che lucrano sul mercato della droga leggera.

I partiti a favore della legalizzazione sottolineano come si tratti di una scelta liberale e capace anche di far guadagnare lo Stato se controllata e venduta dal Monopolio. Di contro, i partiti che sono contrari alla legalizzazione della cannabis, sottolineano come qualsiasi droga vada limitata e serva un inasprimento della legge.

Il suicidio assistito (eutanasia) è l'aiuto medico per portare a termine una vita, per un soggetto che ha deciso di morire tramite suicidio. Si parla di legge sul fine vita per quelle situazioni in cui il soggetto che esprime la propria scelta è in una condizione di malattia non curabile.

I partiti a favore di una legge sul fine vita sottolineano il carattere liberare della scelta, per difendere dignità e autodeterminazione della persona sopra qualsiasi altra scelta. I partiti contrari all'eutanasia sono partiti pro-vita, cioè che difendono la vita al di là di qualsiasi scelta personale.

Sul tema si è espressa anche la Corte Costituzionale, con le pronunce nn. 207 del 2018 e 242 del 2019, nelle quali si sottolinea la libertà di scelta della persona.

L'omotransfobia è l'avversione verso gli omosessuali, l'omosessualità e i trans. La lotta all'omotransfobia serve per dare ugual diritti a tutti, al di là della sessualità dichiarata dalla persona.

I partiti a favore della lotta all'omotransfobia vorrebbero una legge che aggravi la posizione di chi si macchia di crimini contro un omosessuale o un transessuale. In parlamento, nella scorsa legislatura, si fece gran parlare del DDL Zan che andava proprio in questa direzione. I partiti contrari a una legge sull'omotransfobia sottolineano come le leggi sono già presenti e qualsiasi crimine lo è già di per sé, qualsiasi sia il soggetto che lo subisce. I partiti contrari alle leggi sull'omotransfobia hanno, tipicamente, anche l'idea di stoppare qualsiasi idea gender.

Le coppie omosessuali oggi non possono adottare un bambino. Si sta discutendo da anni se è giusto o meno dare tale diritto alle coppie formate da persone dello stesso sesso.

Chi è a favore del diritto sottolinea come esistano troppi bimbi negli orfanotrofi, in attesa dell'amore di una famiglia, al di là di come questa sia composta. Chi è contrario invece promuove l'idea della famiglia standard, con un padre, una madre e i figli.

La maternità surrogata è una forma di procreazione assistita, conosciuta anche come gestazione per altri, utero in affitto o GPA. In queste circostanze una donna si presta per portare a termine una gravidanza per altri, che saranno poi i genitori che cresceranno il/la bimbo/a.

Si tratta di una pratica regolata in modo vario in molti Paesi del Mondo. In Italia è una pratica medica vietata, punibile anche penalmente e/o con multe da 600 mila a un milione di euro.

Chi è favorevole a una legge che consenta la maternità surrogata sottolinea come si tratti di libertà di scelta, sia per i genitori che così possono avere un figlio proprio, sia per la gestante che può offrire il proprio corpo per dare una vita.

Chi si oppone a tale scelta considera la famiglia come qualcosa di non scalfibile e sacra, composta da un uomo, una donna e i figli che potranno arrivare.

Attraverso il condono fiscale è possibile rottamare vecchie cartelle esattoriali. Chi ha inviato redditi errati, infedeli o non ha proprio presentato la dichiarazione può, attraverso questo strumento, regolarizzarsi pagando molto meno di quanto dovrebbe e mettendosi in linea con il Fisco.

I partiti che vorrebbero applicare un condono fiscale sottolineano come si tratti di una misura per aiutare aziende e cittadini che, colpiti dalla pandemia da Covid, non ce l'hanno fatta a pagare le tasse; inoltre chi è favorevole al condono sottolinea come la misura è utile per recuperare del gettito che altrimenti sarebbe in sofferenza e su cui il Fisco non metterebbe più le mani.

I partiti contrari al condono sono per la difesa del diritto e l'uguaglianza, mettendo in risalto come sia sbagliato penalizzare chi le tasse le ha pagate in tempo.

Negli anni passati ci sono stati già tanti condoni e oramai è prassi farne uno di tanto in tanto; chi è contro il condono sottolinea come la possibilità stessa di condonare spingerà nuove persone a evitare il pagamento delle tasse ora, recuperando in futuro con misure ridotte o, addirittura risparmiandoci.

Quello della lotta all'evasione fiscale è un tema caldo in ogni campagna elettorale. Il gap contributivo (o per meglio dire le tasse che sfuggono allo Stato) ammontano a decine di miliardi ogni anno e il peso di tale mancanza ricade su chi le tasse le paga regolarmente.

Ogni partito ha una ricetta differente per contribuire alla lotta all'evasione fiscale: alcuni propongono di incrociare i dati in possesso alla Pubblica Amministrazione per stanare gli evasori, altri passano alla rassegna con una semplificazione delle norme, per rendere tutto più semplice. Probabilmente sono tutte affermazioni corrette, ma quale può essere la strada più corretta nella situazione attuale?

Con il termine patrimoniale si intende una tassazione basata sul patrimonio anziché (o accompagnata) al reddito. Le tasse si sposterebbero dal guadagno mensile al patrimonio posseduto.

I partiti politici che sostengono una patrimoniale, tipicamente parlano di riordino della tassazione sul patrimonio, con applicazione a soli ricchi (tipicamente chi supera il patrimonio di 1 milione di euro).

Di contro chi è contrario alla patrimoniale vorrebbe che le tasse siano applicate solo sul reddito, escludendo completamente il patrimonio.

La Flat Tax è una tassa uguale per tutti, con un'aliquota comune. In Italia esiste già una flat tax per le partite iva che fatturano meno di 65 mila euro l'anno. Alcuni partiti vorrebbero allargare questo limite a 100 mila ed estendere il funzionamento anche a dipendenti e pensionati.

Chi è contrario alla misura tipicamente sottolinea come chi più guadagna più deve pagare; chi è a favore vorrebbe una semplificazione della tassazione per la base più grande di persone in Italia (appunto chi guadagna meno di 100 mila euro).

In generale tutti sono d'accordo sul rimodulare le aliquote IRPEF, diminuendole e rendendole più semplici da applicare.

Il SuperBonus al 110% è una misura varata nel 2020 dal governo Conte II che, sostanzialmente, rimborsa il 110% del valore dei lavori eseguiti, su condomini e villette, erogabili sotto forma di crediti di imposta.

La misura è stata fortemente criticata e nel solo anno 2022 i bonus hanno superato i 40 miliardi di euro spesi dallo Stato (si tratta di circa 600 euro a italiano, da sommare nel conto del debito pubblico).

Chi è a favore della misura sottolinea come si tratti di un bonus capace di creare lavoro nel mondo edile e di ammodernare il patrimonio edilizio italiano. Chi è contro tale bonus, tipicamente, sottolinea come offrire più del costo sostenuto porta il committente a non prestare attenzione sul costo reale dell'opera (tanto paga qualcun altro) e che la misura è troppo costosa per le tasche italiane. Inoltre la misura è stata criticata fortemente poiché va nell'interesse di chi possiede un immobile a discapito di chi è semplicemente in affitto (quindi avvantaggia chi ha già denaro a discapito di chi la casa non se la può permettere).

Nel 2012, per la prima volta, poi confermato nel 2016 e nel 2018, abbiamo preso l'impegno con la NATO per spendere fino al 2% del nostro PIL in impegni militari, con l'acquisto di armamenti che rimangono nella disponibilità italiana, ma utilizzabili anche in missioni NATO.

Siamo in ritardo sull'allineamento con questo impegno e la questione al centro del dibattito è se dobbiamo rispettare l'impegno preso o meno.

I partiti a favore dell'aumento sottolineano come la spesa militare in Italia sia troppo bassa e, in generale, bisogna rispettare gli impegni sottoscritti.

I partiti contrari a tale aumento sottolineano come i miliardi spesi in più andranno a essere tolti da altri servizi, fondamentali per le persone.

Con questa domanda si vuole comprendere se sei d'accordo con un nuovo piano di grandi infrastrutture da inaugurare in Italia. Il patrimonio pubblico italiano (scuole, strade, ecc) è un po' fermo da tanti anni e nuovi sviluppi vengono effettuati solo con il contagocce. Vorresti ci fosse un nuovo piano di grandi infrastrutture?

I partiti a favore di tale misura sottolineano come molte delle strutture attuali siano arrivate al fine vita, con la necessità di sostituirle o ampliarle pesantemente, anche in virtù di una modernità che ha sempre più bisogno di infrastrutture pesanti.

I partiti contrari a tale misura sottolineano come il costo di tale infrastrutture, in questo momento, non sia sostenibile, quindi sarebbe meglio ammodernare le attuali, senza fare un piano di grandi innovazioni.

Alcuni partiti stanno sottolineando come la prima versione del PNRR (Piano Nazionale di Rilancio e Resilienza), strumento messo a disposizione dall'Unione Europea per creare infrastrutture essenziali con emissione di debito comune europeo, abbia molte lacune e sia necessario chiedere una revisione all'Europa, per spostare i soldi e i progetti dove è più necessario.

I partiti a favore di tale soluzione non danno particolari indicazioni, ma chiedono una generale revisione, così da riallocare i soldi destinati all'Italia. Tipicamente, da dichiarazioni dei leader, non si tratta di una revisione sulle infrastrutture, quanto sulle richieste dell'Europa in tema di sicurezza, burocrazia e svecchiamento di processi funzionali.

I partiti contrari alla richiesta di revisione sono sulla linea tracciata da Mario Draghi e, in generale, vogliono mantenere inalterati gli accordi già assunti.

Il rischio reale è che l'Europa, a fronte di richieste di modifica, non eroghi più i soldi promessi, lasciando l'Italia in una situazione critica, con lavori già iniziati e che non potrebbero andare a conclusione.

L'euro è la moneta attualmente in corso di validità. Attiva sin dal 2002, in questi 20 anni più volte alcuni partiti hanno dichiarato di voler uscire dalla moneta unica per tornare a una moneta nazionale.

I partiti a favore di tale misura sottolineano come sia utile farlo poiché così potremmo stampare tutta la moneta che desideriamo, senza alcuna tipologia di problema, risolvendo i nostri problemi.

I partiti contrari mettono in evidenza alcune basilari regole della finanza, secondo cui più stampi, più inflazioni, meno vale la moneta più pagherai ciò che arriva dall'estero, aumentando i tassi di interesse sul debito pubblico.

La partita si gioca inoltre sulle spalle dell'Europa, poiché i partiti a favore dell'uscita dall'Euro, oltre a non voler la divisa comune, non vorrebbero far parte della Comunità Europea, la quale, secondo loro, ci impone delle regole che hanno poco senso.

Le concessioni balneari regolamentano lo sfruttamento delle nostre coste a fini ricreativi e turistici. Per avere la concessione balneare bisogna pagare una tassa alla Pubblica Amministrazione per l'occupazione di suolo pubblico.

I partiti che vorrebbero riformare le concessioni balneari sottolineano come le attuali concessioni, che vengono estese di anno in anno con decreti milleproroghe e altri DDL confezionati ad arte, siano poco remunerative per lo Stato, a fronte di un business multimiliardario.

I partiti contrari alla riforma sottolineano come con le concessioni si crei lavoro e il mancato pagamento di maggiori tasse finisca direttamente nel tessuto economico del Paese. Inoltre, tali partiti, sono contrari alla riforma poiché temono l'arrivo di grandi gruppi turistici mondiali, pronti a prendere il posto di piccole attività locali.

Il trasporto pubblico non di linea, in generale si intendono le licenze per i taxi, sono regolamentati da severe leggi che impediscono a chi non ha un regolare permesso di creare un'attività parallela. Negli anni si è molto parlato delle licenze dei taxi, con varie idee e vari punti di vista.

I partiti favorevoli alla liberalizzazione del trasporto pubblico non di linea sottolineano come questo creerebbe maggior concorrenza, facendo alzare la qualità media offerta alle persone.

I partiti contrari tendono a difendere i diritti dei tassisti, chiedendo che le licenze mantengano un valore.

L'Ucraina è stata invasa dalla Russia a inizio 2022, un'attacco subito condannato dalla comunità internazionale (con qualche eccezione). L'occidente (USA ed Europa) si sono subito mobilizzate dando un aiuto concreto agli ucraini, attraverso l'invio di armamenti.

A distanza di oltre 6 mesi dallo scoppio della guerra, alcuni partiti stanno mettendo in dubbio questa posizione, chiedendo di terminare con l'invio di armi in Ucraina. I partiti favorevoli all'invio sottolineano la pericolosità della Russia di Putin per l'intera Europa, mentre i partiti contrari vorrebbero un risparmio su tale spesa, oltre che un cessate il fuoco che arrivi attraverso l'indisponibilità di armi, anche se questo volesse significare offrire l'Ucraina in mano russa su un piatto d'argento.

In seguito all'invasione dell'Ucraina, da parte della Federazione Russa, la Comunità Europea e gli USA, insieme ad altre Nazioni che hanno scelto liberamente, hanno applicato delle sanzioni alla Russia, con l'interruzione di qualsiasi accordo commerciale, il ritiro di accordi in essere e un'altra serie di provvedimenti in grado di mettere in difficoltà le finanze russe.

Di contro, tali provvedimenti contro la Russia, in alcuni casi hanno rappresentato un costo anche per le nazioni che l'hanno applicate, poiché lo scambio commerciale è bidirezionale. C'è infine il tema del gas russo, mezzo attraverso cui Putin ricatta l'occidente: "Con le sanzioni niente gas russo e inverno freddo".

I partiti a favore delle sanzioni sottolineano come sia necessario bloccare Putin, con ogni mezzo, comprese le sanzioni, anche se ciò può rappresentare un costo.

I partiti contrari mettono in evidenza come lo stop del gas russo sia un bel problema per l'inverno in arrivo e che aziende italiane hanno già chiuso i battenti a causa di queste sanzioni.

Nell'Unione Europea esiste il diritto di veto, con il quale basta un singolo voto negativo per bloccare delle riforme (a volte molto importanti). Non c'è voto proporzionale alla popolazione o all'economia del singolo Stato, ma basta anche un veto da parte di una piccola Nazione per bloccare riforme enormi. Con tale strumento, per esempio, una Nazione che ha un peso dell'1% può opporsi e bloccare il voto del restante 99%.

I partiti che vorrebbero superare il diritto di veto mettono in evidenza proprio questa stortura; mentre i partiti che si oppongono a tale modifica vogliono conservare il diritto di uno Stato a opporsi qualora sia nel proprio interesse farlo.

Negli ultimi anni sempre più spesso ci siamo resi conto di avere delle lacune in termini di digitalizzazione, sia essa intesa come connessioni a banda larga assenti in molte zone d'Italia che cybersicurezza, con attacchi a sistemi militari e apparati della PA in Italia.

La transazione digitale passa anche da queste tematiche e i partiti a favore della spesa in tali ambiti sottolineano come nel 2022 non possiamo ancora difenderci o connetterci con tecnologie datate.

I partiti contrari invece vorrebbero destinare tali risorse su altri punti.

Il governo di Mario Draghi è durato per circa un anno e mezzo, ma tanti italiani si sono rispecchiati in questo esecutivo. Ciò che maggiormente si mette in risalto è la presentabilità a livello internazionale di una Nazione che finalmente si fa rappresentare da un uomo ben visto.

I partiti a favore della continuazione sulla linea del Presidente Mario Draghi vorrebbero che questo momento non terminasse con l'elezione di un nuovo esecutivo, potenzialmente, se fosse disponibile, si vorrebbe ancora proprio Mario Draghi a rappresentare l'Italia.

I partiti contrari in questi anni hanno creato vari problemi in seno al governo, o si sono messi all'opposizione, vorrebbero chiudere questa parentesi e tornare a governi politici.

L'Italia è composta da 7.905 comuni, solo 509 superano i 20 mila abitanti, mentre 7.396 hanno meno abitanti. Spesso i piccoli comuni sono in difficoltà economica poiché il modello di retrocessione delle tasse è creato sulla base delle grandi città.

I comuni in dissesto sono quindi numerosi e da anni chiedono maggiori risorse per poter far fronte alle incombenze che, con l'autonomia concessa, non riescono a sostenere.

I partiti a favore di tale soluzione chiedono che vengano retrocessi più soldi così da permettere alle amministrazioni locali di far fronte alle incombenze; i partiti contrari invece sottolineano la mala gestione che spesso affligge tali piccole entità.

In Italia, benché molti sbagliano a pensare, non si vota direttamente per il Presidente del Consiglio ma per i Parlamentari che, a loro volta, danno la fiducia al Presidente del Consiglio.

Tale sistema garantisce la legislatura per tutto il suo mandato (o fino a scioglimento delle Camere, decretato dal Presidente della Repubblica) ma non garantisce affatto una stabilità nell'esecutivo, con il risultato (sotto gli occhi di tutti) che ogni due anni abbiamo una figura differente a guidarci.

I partiti che vorrebbero una votazione diretta del Presidente del Consiglio equiparano tale figura a un sindaco e vorrebbero lo stesso sistema elettorale (votazione su tutti i candidati ed eventuale ballottaggio) a cui mantenere in parallelo la votazione per i parlamentari. Così facendo si avrebbe un Presidente del Consiglio regolarmente eletto e un parlamento a sostenerlo, anch'esso eletto dal popolo.

I partiti contrari a tale soluzione propendono, tipicamente, per una Repubblica Presidenziale (quindi con il Presidente della Repubblica al posto del suddetto Presidente del Consiglio), oppure per l'attuale situazione, con il Presidente del Consiglio eletto dal Parlamento.

Nella forma del Presidenzialismo lo Stato dà nelle mani del Presidente della Repubblica maggiori competenze in termini di Potere Esecutivo. Esempi di stati presidenziali sono vari, con molte sfumature, che vanno dagli stati semipresidenziali, come per esempio la Francia, la Russia, il Portogallo e la Polonia a Stati Presidenziali puri, come per esempio gli Stati Uniti d'America.

Le carceri in Italia da molti anni non sono nei radar dei partiti politici, con la conseguenza che oggi c'è un sovraffollamento di persone detenute. I partiti hanno varie ricette per risolvere il problema, tra le quali le principali sono: svuotacarceri (mettere in libertà detenuti per sentenze minori); investimenti sulle infrastrutture (costruire nuovi penitenziari o allargare quelli già esistenti); riordino e riorganizzazione (spostamento dei detenuti da carceri più colme a carceri con meno sovraffollamento).

Ogni soluzione ha ovviamente dei pro e dei contro, che possono essere: maggiori persone pericolose in libertà; investimenti ingenti per persone che non lo meriterebbero piuttosto che lontananza, per il detenuto, dai propri cari.

I PCTO (Percorsi per le Competenze Trasversali e per l'Orientamento) sono progetti trasversali attraverso i quali una parte di formazione scolastica avviene all'interno di ambienti di lavoro, siano essi aziende che situazioni ricreate in laboratorio.

Il tema di discussione è quanto questi percorsi siano utili e quanto, invece, non siano un mezzo, per le aziende, per avere mano d'opera a bassissimo costo.

I partiti a favore dell'alternanza scuola-lavoro mettono in risalto come la formazione, con esperienze in aziende qualificate, migliori le qualità e le skills degli studenti.

I partiti contrari a tali soluzioni sottolineano invece come le aziende non formino gli studenti ma sfruttano la mano d'opera per lavori di bassa leva.

Gli ITS sono delle scuole professionali di formazione ad alto livello: dei percorsi formativi post diploma in grado di formare i ragazzi così che siano realmente pronti per il mondo del lavoro. Gli ITS vanno a sostituirsi alle Università, dando un'alternativa per quelle persone che non vogliono continuare in studi accademici ma preferiscono una formazione tecnica qualificata, per essere pronti a lavorare.

Ci sono stati vari test e tali scuole sono sempre più apprezzate da imprenditori, che vedono arrivare ragazzi in grado di contribuire subito nella vita lavorativa, che dai ragazzi stessi, che hanno un alternativa alle Università, capace di formare e specializzare le competenze acquisite.

Nell'età pre-scolastica di un bimbo esistono due gradi differenti di scuola: i nidi (dall'1 ai 3 anni) e le scuole per l'infanzia (dai 3 ai 6 anni), tali istituti non sono contemplati (se non in minima parte) nel percorso formativo dei bimbi e la frequenza a tali scuole è quindi a pagamento per le famiglie.

In modo particolare, gli asili nido, sono servizi fondamentali per le neomamme poiché consentono di assicurare delle cure al bimbo mentre si è a lavoro.

Tale scolarizzazione però pesa in modo molto forte sulle spalle delle famiglie, poiché, a causa delle giuste regole (per i nidi un'educatrice ogni 8 bimbi, giusto come esempio), il costo delle rette è spesso molto salato (per un nido si può arrivare a spendere anche 5/600 euro ad alunno).

Le idee dei partiti sono vari, alcuni si propongono di offrire solo la scuola dell'infanzia gratuitamente (ha dei costi limitati per le famiglie - circa 200 euro al mese), mentre altri fanno un passo in più e propongono anche degli incentivi al posto dell'attuale bonus asilo nido (circa 130 euro al mese di bonus).

Le scuole paritarie sono degli istituti privati riconosciuti e sostenuti in qualche misura dalla Pubblica Amministrazione. In molti territori rappresentano un'alternativa molto valida alle scuole pubbliche, con un carico di piccola spesa ulteriore sulle spalle delle famiglie.

Chi si propone di sostenere le scuole paritarie tipicamente lo fa perché vuole dare più alternative alle famiglie, facendo scegliere una via di mezzo tra una scuola pubblica e una scuola privata.

Chi è contrario alle scuole paritarie tipicamente è dell'idea che l'istruzione deve essere completamente pubblica e sulle spalle dello Stato. Solitamente tali posizioni includono anche una maggiore spesa pubblica per ampliare gli istituti pubblici.

La legge Fornero venne istituita dal Governo Monti in un momento di profonda difficoltà per lo Stato Italiano. In sostanza, la legge Fornero spostava in avanti (a 67 anni) l'età pensionabile, così da dare supporto all'INPS.

Negli anni ha ricevuto molte critiche, perché, secondo i detrattori, non favorisce l'ingresso di giovani nel mondo del lavoro e blocca le aziende con persone in là con gli anni e non più formabili per poter rispondere adeguatamente ai cambiamenti che stiamo vivendo. Inoltre, sempre secondo i detrattori, è il principale fattore dell'aumento della disoccupazione tra i giovani.

Chi è a favore della legge Fornero sottolinea invece come altre soluzioni non siano percorribili, pena la non sostenibilità del sistema pensionistico in un Paese che invecchia sempre più velocemente.

L'Assegno Unico Universale, introdotto nel 2022, permette ai genitori di incassare una somma fissa mensile per le spese di mantenimento del minore. Si tratta di una norma che assegna 100 euro per ogni figlio come base e che aumenta alla diminuzione dell'ISEE.

Si è rilevato molto utile soprattutto nella semplificazione delle decine di altri bonus presenti in precedenza, garantendo un ritorno costante per tutte le famiglie.

Chi è a favore dell'aumento dell'assegno unico vorrebbe allineare tale strumento ad altre nazioni (come per esempio in Svizzera, dove chiunque prende 200 franchi per ogni figlio fino ai 18 anni).

Chi è contrario fa i conti con il debito pubblico e le spese necessarie per il sostegno di tale misura.

Il reddito di cittadinanza è stato introdotto dal governo giallo-verde (Conte I - M5S e Lega) come sistema di welfare sociale per quelle persone in gravi condizioni economiche, che non possono (o non trovano) sostenersi con un lavoro.

Sin dal primo minuto ha ricevuto molte critiche poiché i sistemi di controllo sono stati molto blandi, facendo scovare molti furbetti che ne approfittavano senza averne diritto.

Ogni partito ha una ricetta differente per il reddito di cittadinanza, da chi vorrebbe proprio abolirlo, portando le risorse su altri temi, a chi lo vorrebbe modificare, correggere o ampliare.

I partiti che sostengono il reddito di cittadinanza sottolineano come, grazie a esso, nessuno è più indigente in Italia e la dignità è stata data a chiunque; chi lo vorrebbe eliminare punta sulla meritocrazia e sul sostegno all'Italia che lavora piuttosto che sul Reddito di Cittadinanza.

Oggi in Italia il Servizio Sanitario Nazionale è gestito dalle regioni, in virtù dell'autonomia prevista dal titolo V della Costituzione. Da anni si hanno quindi varie sanità in Italia, con fortune alterne, in base alla regione in cui ci si trova. Celeberrimi sono gli scandali di alcune regioni e altrettanto celeberrimi sono (o in qualche caso erano) le gestioni di altre.

La pandemia ha messo a nudo questo tipo di gestione, dimostrando come una gestione regionale presenta dei forti limiti e ha anche qualche buona peculiarità.

Proprio a seguito della gestione della Pandemia da Covid-19 ci si è chiesti se tale gestione fosse la più corretta e alcuni partiti l'hanno inserita nel programma elettorale.

Ci sono partiti che vorrebbero rafforzare il titolo V della Costituzione, dando ancora più autonomia alle regioni, altri partiti che porterebbero l'intero Servizio Nazionale in mano allo Stato.

Chi propende per la soluzione regionale mette in evidenza come da Roma sia impensabile gestire la sanità di prossimità, invece chi adotterebbe la soluzione nazionale guarda agli scandali, alla cattiva gestione locale e allo scarico di responsabilità continuo su una linea di comando molto lunga.